By Remo Bracchi
ISBN-10: 3484523514
ISBN-13: 9783484523517
Linguistic interdiction, with its imposition of heading off evocative phrases of apprehensive feelings, is the reason for the pulverization of lexicon. Tracing the multiplication of referents, the various sectors in which prohibitions of assorted nature have operated some time past (and frequently proceed to function) are pointed out, often in an unsuspected demeanour: the spiritual senti-ments, the beauty and worry in entrance of giant atmospheric and geological phenomena, the mysterious behaviour of many bugs and animals, the surprising and unexplainable emergence of pathological and sickly mind set, sexuality, demise.
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Com. da nusch ‘lento nell’agire’ (Monti, 162), a Rógolo da nóc’ ‘diavolo’ (Monti, 401, cf. § 153), con rifrazione a Montagna in nüsc’trech ‘sporco, unto; maldestro’ (Baracchi, 75), contaminato con müsc’trech ‘mostro’, a motivo della tangenza dei due campi semantici. La stessa nausea provoca alterazioni sulla respirazione, sbadigli e conati di vomito. 26. Uno strascico più vistoso di antiche concezioni tabuistiche riguardanti l’aria, protrattosi fino a noi, pare si annidi anche entro la corteccia della parola pagliolénta, paiolénta, paöla, ormai desueta, con la quale si definiva nei secoli trascorsi una donna nello stato del puerperio.
Con resistenza ancora sufficientemente solida nella fascia che segna la sutura tra Lombardia e Ticino ritorna il verbo (in)fularmà(r), da porre a confronto coll’agg. infularmà, composto da folle armato, o forse piuttosto da folle animato (VSI 1, 181), quasi ‘animato, mosso da un folletto’ che inabita la persona. La variante di Airolo fularmè passa ai valori astratti di ‘esaltare, infervorare’ (Beffa, 137). A Gerola si ricorre all’aggettivo infulermàat tanto per indicare una persona ansiosa, preoccupata, quanto anche per descriverla come determinata per un compito da svolgere (Cirillo Ruffoni).
Lat. aura si ramificano infatti in due tronconi semanticamente specializzati. Lungo un versante si raggruppano intorno al concetto di ‘spirare in modo violento, minacciando tempesta e distruzione’, come nel borm. orìf, urìf ‘vento che precede le slavine, onda d’urto provocata da una frana o da uno smottamento di neve’, che spazza davanti a sé tutto quello che le si oppone (Longa, 184), affiancato a Fraciscio da urìzi ‘temporale, uragano’. A Poggiridenti corre il pronostico òra e bisc’tòra, / a metà mac’ al se cùnscia l’ òra, dopo le burrasche primaverili ‘a metà maggio il tempo si stabilizza, migliorando’ decisamente (Franca Prandi).
Nomi e volti della paura nelle valli dell'Adda e della Mera by Remo Bracchi
by Donald
4.3