
By Raul Mordenti
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49 que, con forme di dominio sempre piú violente e antidemocratiche. La politica della socialdemocrazia, che aveva ritenuto progressivo subordinare il movimento operaio allo sviluppo stesso del capitalismo (enfatizzando, non a caso, il momento sindacale), si rivelava dunque foriera di uno spaventoso disastro; non dello sviluppo del capitale il movimento operaio aveva bisogno bensí della sua rottura, non della subordinazione difensiva alle vestigia della democrazia borghese bensí dell’autonomia politica del proletariato spinta al massimo grado (cioè fino alla conquista dello Stato e alla costruzione di una statualità nuova), non dell’attesa (nelle due varianti socialiste del riformismo o del massimalismo «crollista») bensí di un intervento soggettivo rivoluzionario tempestivo, capace di trasformare la crisi in rivoluzione.
C’è forse piú filosofia borghese in una catena di montaggio che nell’Opera omnia di Benedetto Croce. Ciò significa che i modi di produzione, la tecnologia e perfino le macchine non potranno essere tanto facilmente riscattati dal loro segno capitalistico (ad es. con la mera modificazione giuridica della proprietà dei mezzi di produzione) né utilizzati tali e quali dal proletariato, senza che essi stessi rigenerino di continuo rapporti sociali di tipo capitalistico. 3. Il «problema di Gramsci», intellettuali ed egemonia È dunque questa la trama fondamentale del problema della rivoluzione su cui si innesta la piú originale e feconda elaborazione di Gramsci in carcere, quella a proposito degli intellettuali e dell’egemonia.
Piú tardi, di fronte all’avanzata delle truppe nazifasciste su Mosca, gli inediti quaderni di Gramsci seguirono il gruppo dirigente del Comintern ancora piú a Oriente, nelle repubbliche asiatiche dell’Unione Sovietica, e precisamente a Ufa, capitale della Repubblica autonoma di Baskiria. Da lí Togliatti (che nel novembre 1938 aveva potuto leggere per la prima volta qualcosa dei Quaderni in fotocopia, con Ambrogio Donini, a lume di candela, sotto le bombe franchiste negli ultimi giorni di Barcellona repubblicana)55 li avrebbe riportati in Italia solo dopo la Liberazione.
Gramsci e la rivoluzione necessaria by Raul Mordenti
by John
4.0